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Il Boko Hara, la nuova cellula terroristica presente sopratutto in Nigeria, fa paura al mondo per la ferocia dei suoi attacchi. Difficile è capirne l'origine, ma se si guarda al colonialismo del passato e al neo-imperialismo economico di ora, meno difficile è trovarne una causa.

Mercoledì 30 aprile il dipartimento di Stato USA ha pubblicato il suo ultimo rapporto annuale in materia di terrorismo internazionale.

Ebbene, a tre anni dalla morte di Osama Bin Laden, l'uomo considerato dall'intelligence internazionale come leader indiscusso del gruppo terroristico più pericolo e diffuso del mondo, Al Qaida, morto il 2 maggio 2011 in condizioni ancora tutte da decifrare, tant'è il suo corpo non è mai stato mostrato alla stampa, secondo i dati contenuti nel report dal titolo 'National consortium for the study of terrorisme and response to terrorism ( Start), il terrorismo sarebbe in calo, 9707 attacchi registrati nell'anno appena concluso, per un equivalente del 43% in meno rispetto al 2012.

Sebbene meno frequente, allo stesso modo lo studio ammette che l'attività dei gruppi terroristici è qualitativamente migliorata, come a dire gli attacchi dei gruppi armati sono meno frequenti ma decisamente più pericolosi, per cui un solo attentato può essere causa di centinaia e centinaia di vittime, come purtroppo la cronaca internazionale racconta ancora troppo spesso.

Le organizzazioni responsabili degli attacchi terroristici, spiega il report, appartengono ad al Qaida o sono ad essa affiliate, come i talebani primi per numero di attacchi perpetrati, 641 in totale, e dal gruppo del Boko Haram, operante in Nigeria e di recente anche in Camerun.

Non che si possa fare una classifica del 'terrore', tuttavia il gruppo del Boko Haram fa davvero paura, non fosse che si tratta di una realtà recente che in quanto tale non permette un'accurata indagine, sia per la ferocia dei suoi attacchi; è storia di questi giorni l'ennesimo attentato del gruppo ai danni di una scuola nel villaggio di Chibok nella regione nord-orientale del Paese, dalla quale sono state rapite 276 studentesse che probabilmente saranno poi rivendute per pochi dollari al mercato della prostituzione. A questo si aggiunga l'attentato del primo gennaio, allorchè fu attaccata una chiesa gremita di fedeli tale da generare letteralmente una strage, così come altri attentati a danni dei gruppi cattolici del Paese e parimenti ad altre scuole; vien da sé che il terrore del Boko Haram sembra che preferisca colpire gli inermi.

Naturalmente le più importanti ed influenti personalità del mondo all'indomani dell'episodio del villaggio di Chibok non hanno mancato di offrire il loro sostegno allo Stato nigeriano, così come promettere aiuti per la liberazione delle ragazze, non a caso il presidente Obama ha così dichiarato:

Dobbiamo affrontare il problema di simili organizzazioni che portano il caos nella vita quotidiana della gente. Il Boko Haram è una delle peggiori organizzazioni terroristiche a carattere regionale. Proprio il rapimento delle studentesse e la manifesta e umiliante incapacità delle forze locali di localizzarle, può favorire finalmente la mobilitazione internazionale per fare qualcosa contro l'organizzazione che ha perpetrato un crimine tanto orribile".

Una posizione questa sostenuta anche da altri capi di Stato, come Francois Hollande che ha ammesso che la Francia farà di tutto per la liberazione delle ragazze, e David Cameron che ha fatto sapere che sono già pronti uomini delle forze speciali dell'esercito britannico a trasferirsi in Nigeria per ritrovare le studentesse rapite dal Boko Haram.

Eppure non tutta la stampa internazionale guarda con positività alla possibilità di un nuovo intervento armato in un Paese sovrano per localizzare e poi distruggere le cellule terroristiche che nei suoi territori si annidano, non fosse, come alcuni sostengono, che questi signori dimenticano convenientemente il loro ruolo nella creazione di questo nuovo mostro .

Sì, perchè c'è chi sostiene che l'origine del Boko Haram non è da attribuire né alla condizioni di povertà dei villaggi, né tanto meno ai precetti del Corano, d'altronde atrocità nella Storia non sono state compiute solo dai Mussulmani ma a ben vedere non c'è una sola 'religione', o meglio un popolo che in essa si riconosce, che non sia macchiata di sangue ( basti pensare all'Olocausto, o alla guerra nel Kosovo, e perchè no alle stragi dei monaci tibetani). Certo ciò che rende difficile comprendere ciò che ha contribuito allo sviluppo di questo nuovo terrore è proprio la sua giovinezza, un fenomeno troppo recente per essere analizzato in profondità, eppure c'è chi sostiene come questa realtà debba già essere interpretata come una conseguenza dell'imperialismo che proprio in quelle regioni si è perpetrato a lungo, ed ora si rinnova nelle forme dell'imperialismo economico.

Storicamente l'unificazione delle varie nazionalità è stata effettuata e controllata infatti da potenze straniere, ma si tratta in realtà di un'unità solo apparente, di facciata, come a dire utile per costituirsi come un nuovo mercato, perché apparire all'esterno come una Nazione in sé unitaria è di certo un valore aggiunto per ingolosire l'investimento dei capitali, quando, tuttavia, a conti fatti tra la popolazione locale non esiste alcuna unità interna, rimasta appunto ancora ad uno Stato di primitività lacerato dal suo interno.

Anche lo sviluppo dell'industria nei territori locali non ha favorito la coesione, anzi a ben vedere è ciò che ha consentito che l'unità fosse solo esterna, apparente, appetibile alle ragioni del mercato globale, senza tuttavia che a questa seguisse una vera razionalizzazione dei costumi, delle barriere etniche e religiose che sopravvivono in tali realtà.

Si palesa quindi una contraddizione che probabilmente può spiegare in parte l'origine del nuovo orrore; a fronte infatti dell'apparente unità esterna, valida per lo scambio commerciale e per l'investimento dei capitali, l'unità interna delle Nazioni colonizzate dai Paesi occidentali resta allo stato primitivo, ovvero ciò che Marx avrebbe definito come uno sviluppo combinato e disuguale.

Al fine infatti di integrare ulteriormente un paese arretrato nel mercato mondiale, le potenze imperialiste mondiali hanno allacciato rapporti con le classi pre-capitaliste locali ed altre strutture politiche locali. Cosa significa questo? Significa che per costruire l'unità esterna utile per piazzare nuovi mercati, l'imperialismo economico ha incoraggiato e radicato la disunione interna.
E' una realtà infatti che si ritrova in tutti i Paesi colonizzati, solo che purtroppo in Nigeria si rivela nella sua forma più esplosiva.

Il Boko Haram, la nuova faccia del terrore
Tag(s) : #etica, #storia, #Storie di cronaca, #politica, #Politica e Società
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